Primo contatto, valutazione, accoglienza
La disponibilità all’accoglienza della nostra struttura viene resa nota agli addetti ai lavori della regione e dei territori limitrofi, attraverso l’invio di e-mail. A seguito di questa dichiarazione di disponibilità, il servizio sociale che necessita di collocare un nucleo mamma-bambino in comunità contatta il Responsabile di Comunità che, dopo la presentazione del caso, richiede l’invio della documentazione inerente il nucleo stesso. Se si pongono in essere i presupposti per l’inserimento, il Responsabile di Comunità richiede l’organizzazione di una riunione conoscitiva che coinvolga, oltre all’assistente sociale, anche i futuri ospiti.

Obiettivo dell’incontro dovrà essere la valutazione di fattibilità dell’inserimento e l’instaurarsi di un primo rapporto tra il Responsabile di Comunità ed l nucleo mamma-bambino così che quest’ultimo possa sviluppare una predisposizione positiva verso l’inserimento in comunità, luogo di crescita e di nuove opportunità e non di punizione e segregazione. In questa fase si definiranno gli accordi economici fissati per l’intervento educa- tivo, concordati dal Responsabile di Comunità e il Servizio Sociale inviante in base al Progetto Quadro di riferimento.

Si definirà anche la data del trasferimento in struttura. Fondamentale è il primo giorno di accoglienza: solitamente si opta per un arrivo in mattinata che dia il tempo al nucleo mamma-bambino di conoscere gli spazi della struttura e le figure degli educatori prima del pranzo di benvenuto che coinvolge tutti gli ospiti e buona parte dell’equipe educativa che diventerà il punto di riferimento per i nuovi arrivati. L’intento è quello di creare un clima gioioso ed accogliente, che rassereni gli ospiti prima del momento più delicato della giornata, quello dell’addormentamento.

Primo obiettivo degli educatori è quello di soddisfare le necessità materiali dei nuovi ospiti, procurando il necessario per la cura della persona e prov- vedendo a visionare ed integrare il guardaroba, ricercando e stimolando in questa attività la collaborazione soprattutto delle mamme. La prima settimana è completamente dedicata all’inserimento nella realtà della Comunità e ad un monitoraggio costante delle dinamiche attuate dal nucleo mamma-bambino. In alcuni casi sono necessari inserimenti urgenti in ottemperanza a decreti del tribunale per i minorenni per motivi di protezione o di grave pregiudizio per i minori.

In altri casi, invece, si opta per inserimenti più programmati in modo da favorire la reciproca conoscenza tra le donne ed il personale educativo e per far conoscere la Struttura. Viene preparata la stanza predisponendo l’ambiente secondo le esigenze della gestante o del nucleo; vengono informate le altre ospiti per preparale all’accoglienza verso i nuovi arrivati. Quando avviene l’inserimento la nuova ospite deve sentire di essere ben accolta. Il momento dell’inserimento è di grande attenzione per la conoscenza reciproca: l’ospite entra con le sue modalità nel sistema/gruppo e l’educatore mette in atto strumenti che favoriscano la conoscenza e l’interazione tra gli ospiti come l’ascolto e il sostegno.

E’ anche momento in cui hanno inizio le osservazioni riferite sia alla mamma gravida, sia all’in- terazione madre/bambini che verranno analizzate per stilare il PEI. Un aspetto da sottolineare alle nuove ospiti è quello che una delle difficoltà maggiori della vita in comunità è la convivenza stessa; le norme del buon vivere civile, non sono da avvertirsi come limitazioni negative alla propria libertà bensì, volte ad evitare prevedibili conflitti o difficoltà rela- zionali, e anche a rendere possibile la condivisione, il confronto tra le singole esperienze. In questo ambito si evidenzia l’importanza, comunque, del rispetto reciproco. La ricerca di questo atteggiamento propulsivo favorirà la nascita di empatie e amicizie che potranno risultare per le ospiti un’ulteriore risorsa.

Quando questo non è possibile, si incentiva la buona convivenza e in tutti i casi si invita a foca- lizzare l’attenzione e le energie sul proprio progetto. Nel momento dell’accoglienza in genere gli educatori presentano le regole della casa invitando le donne ad esternare le loro aspettative in modo tale da chiarire eventuali dubbi rispetto alla tipo- logia di aiuto che possono riceve. Si crea coì un “patto” in cui entrambe le parti si impegnano al rispetto delle regole concordate.

Così educatori ed ospiti iniziano a lavorare insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni. L’equipe educativa promuove la gestione e l’organizzazione della casa facilitando la convivenza fra le mamme accolte, promuovendo pratiche di mutuo-auto-aiuto fra le stesse ospiti. La comunità offre la possibilità di convivere con altre mamme e bambini, al fine di raggiungere una sufficiente autonomia nella gestione della vita quotidiana e della propria competenza materna, chiedendo ed ottenendo aiuti, sostegni e suggerimenti all’interno di un progetto di utilizzo graduale delle proprie potenzialità relazionali. Ogni donna partecipa direttamente, compatibilmente alle sue reali possibilità, alla gestione della casa: le mansioni di ciascuno vengono concordate durante il periodo dedicato all’accoglienza.

All’interno della comunità gli interventi a favore di tutte le mamme per il raggiungimento degli obiettivi individuati sono:

  • Accoglienza residenziale della mamma e del bambino;
  • Osservazione e valutazione delle capacità genitoriali;
  • Accompagnamento e sostegno delle competenze genitoriali;
  • Intervento educativo volto a responsabilizzare la mamma nello sviluppo delle sue capacità educative, di cura di sé e dei figli, di accudimento, e di gestione della vita quotidiana;
  • Definizione di un progetto educativo per mamma e figlio/i;
  • Verificare le capacità lavorative delle mamme;
  • Orientare la mamma verso un’occupazione stabile;
  • Affiancare la figura genitoriale per promuovere percorsi di autonomia
  • Incontri osservati con il padre o altri parenti in ottemperanza a Decreti del Tribunale per i
    Minorenni o concordati con Servizi Sociali invianti.
  • Supporto alle mamme e ai bambini nell’inserimento scolastico
  • Altre attività previste nel progetto educativo individualizzato